C’è un modo corretto per mettere a nanna il tuo bimbo?

Mettere a nanna il tuo bambino potrebbe diventare un momento complesso e delicato da gestire: il sonno, per i bimbi, è una delle principali fasi della giornata in quanto consente di ristabilire l’equilibrio delle energie e salvaguardare la sua salute. Educare i propri figli a dormire può sembrare molto difficile per un genitore, soprattutto per una mamma, la quale si ritrova spesso ad accorrere ai pianti del piccolo durante la notte, poiché non riesce più ad addormentarsi. Attraverso i giusti comportamenti e con qualche strategia in più, si può mettere a nanna il bambino nel modo migliore, senza stress, conciliando il sonno e farlo riaddormentare in maniera efficace. I pediatri, in base all’età del neonato, consigliano delle attenzioni particolari per i primi mesi e successivamente propongono altre tecniche per far addormentare il piccolo in totale solitudine, senza il bisogno della compagnia del genitore. Quindi, cosa fare per mettere a nanna il bambino in totale tranquillità, senza paure e ansie che lo sveglino più volte durante la notte? Quali possono essere le tecniche e provvedimenti giusti da utilizzare? Se il piccolo dorme serenamente anche i genitori lo faranno. Non esiste un metodo universale e valido per tutti al fine di procurare un sonno sereno al bambino, ma ci sono alcuni suggerimenti che possono essere messi in pratica per favorire il processo di addormentamento.

Come poter mettere a dormire il proprio piccolo durante i primi anni di vita

Per i primi 18 mesi, il bambino è più predisposto a svegliarsi ripetutamente durante il sonno notturno: per questo motivo, uno degli atteggiamenti necessari e successivi al risveglio, per un genitore, è quello di riuscire a rimettere a nanna il piccolo facendolo riaddormentare parlandogli con voce calma e pacata. Il primo passo è quello di farlo addormentare ad un orario non troppo tardivo, come se fosse un rito cerimoniale, ogni sera. Bisogna tener presente che un bambino piccolissimo può dormire anche 10 e più ore durante l’arco dell’intera giornata. La cosa principale è quella di esortare il piccolo a dormire da solo, nella propria cameretta, sotto le coperte e con i propri pupazzi, almeno quando supera il primo anno di età. Se si dovesse svegliare durante la notte, non bisogna correre subito in suo soccorso, ma aspettare 5 o 10 secondi, poiché potrebbe riaddormentarsi da solo. Se ciò non avviene bisogna rassicurarlo e tranquillizzarlo, lasciando la sua stanza prima che si addormenti di nuovo. La presenza fisica dell’adulto non deve diventare una dipendenza del piccolo, poiché questo potrebbe “viziare” il bambino. In questi casi, quindi, è opportuno limitare le tenerezze esortandolo al riposo individuale, abituandolo ad una auto gestione del momento, magari anche con una lucina accesa vicino al letto. Le luci notturne per la cameretta possono aiutare a creare un ambiente più sereno per il tuo bimbo.

La nanna a 3 anni

In seguito, quando il piccolo è prossimo ai tre anni di età, può in questa fase sviluppare dei timori notturni che potrebbero non farlo addormentare tranquillamente nella propria cameretta da solo. In questo caso la presenza del genitore è importante, ma non deve essere troppo insistente. E’ consigliato prima di dormire leggere al piccolo un bel libro oppure giocare un poco per rassicurarlo, confortandolo cercando di scacciare le sue paure. Anche in questo caso non bisogna rimanere troppo con lui in cameretta e lasciarlo prima che si addormenti.

Per i bimbi di 6 anni

Quando il bambino ha sei anni, il consiglio primario è quello di dare sempre al bambino la buonanotte e lasciarlo addormentare da solo, magari dopo una storiella rilassante. La presenza del genitore in camera per dormire deve assolutamente diminuire con il tempo, per abituare e rendere il bambino sempre più autonomo e responsabile. Un bel libro di favole è sempre d’aiuto

Consigli speciali per la nanna, parola di Maria Montessori

Il sonno del bambino è stato oggetto di studio per molti anni da parte di molte figure pedagogiche, proprio come  Maria Montessori, specializzata nella crescita ed educazione infantile. Molti suoi allievi e studiosi hanno approfondito diverse tecniche pronte a rendere il sonno del bambino più efficace e soprattutto non troppo di peso per il genitore. Il bambino ha il bisogno di essere educato anche per quanto riguarda il momento in cui deve andare a dormire e per questo ci sono dei consigli mirati per i genitori ai fini di mettere a nanna nel modo migliore il proprio piccolo.

  • Bisogna porre attenzione al ritmo personale del bambino, educandolo con il tempo al giusto equilibrio sonno e veglia: in questa situazione, il genitore deve fare dei piccoli cambi dell’ora in cui andrà a dormire il neonato.
  • Non stimolare troppo durante la giornata il bambino, portandolo da un luogo all’altro e stressandolo ulteriormente. Se il bambino rimane troppo scosso dalla giornata, potrebbe avere molte difficoltà a dormire verso sera.
  • Creare un “rito cerimoniale” del sonno e proporlo sempre al piccolo prima di addormentarsi, poiché la nanna soprattutto nei primi tempi è sacra per il piccolo. Le canzoni, le storie, i giochi rilassanti oppure anche dei bagnetti di quindici minuti possono essere delle attività efficaci per agevolare il bimbo ad addormentarsi in autonomia, rilassandolo. Se si dovesse svegliare durante il sonno notturno, mai accorrere subito in suo supporto, ma aspettare sempre alcuni minuti prima di entrare di nuovo in camera per assicurarsi che vada tutto bene.
  • Per il primo anno di vita, il metodo Montessori consiglia alla madre di dormire nello stesso letto con il piccolo, per riuscire a equilibrare entrambi i sonni. Il bambino deve essere in seguito abituato a dormire in solitudine, passati i primi 12 mesi di vita.
  • Permettere al bambino durante il giorno di muoversi in autonomia, per stimolare poi verso sera la giusta stanchezza, che permetterà al bimbo di dormire con serenità.
  • Evitare di dare il ciuccio dopo un pianto, un capriccio o per farlo addormentare. Onde evitare di mostrare insicurezze, i genitori non devono pensare di migliorare le cose dando un gioco o il ciuccio al figliolo. Questo atteggiamento genitoriale è diseducativo per il bambino. Quest’ultimo può intendere l’oggetto come un premio e quindi non avere la percezione della realtà.
  • Dimostrare al piccolo sicurezza e gentilezza. Se è ora di andare a letto, il bambino deve sapere che in quel momento deve prepararsi per dormire, quindi il genitore deve invitare in modo gentile il bimbo a mettersi il pigiama. La mamma e il papà non devono chiedere se ha voglia di dormire poiché, dimostrerebbero solamente insicurezza.

Ogni bambino ha una propria personalità e un sonno personale

Le strategie da adottare per far addormentare il proprio bambino non sono uguali per tutti; ogni fanciullo ha bisogno di attenzioni, di modi e cure diverse per potersi addormentare con serenità. Fare la nanna deve mutare in un metodo rituale che può essere vissuto da tutta la famiglia in maniera costante. Le mamme e i papà devono sperimentare quale tecnica utilizzare per far addormentare il proprio bimbo nel modo migliore, senza mai stancarsi o demotivarsi. Non servono metodi costrittivi o troppo energici, capaci solo di creare stress e aggressività nei bambini, penalizzando il loro sonno. Alcuni degli elementi da tenere in considerazione per comportarsi bene con il proprio figlio sono la sincerità e la costanza: ascoltare il bambino e adattare successivamente dei comportamenti efficaci al suo carattere per farlo dormire è la cosa migliore. Il suo sonno ne ricaverà serenità e beneficio.